La menopausa è un fenomeno fisiologico nella vita della donna. Si verifica nel momento in cui cessa l’attività delle ovaie e di conseguenza il ciclo mestruale. Con il termine menopausa si intende proprio la data dell’ultima mestruazione della donna.
Viene diagnosticata dopo l’assenza del ciclo mestruale per almeno un anno o, più raramente, attraverso esami del sangue per misurare i livelli ormonali.
Il 95% delle donne entra in menopausa fisiologica, (che avviene cioè in modo naturale), fra i 45 e i 55 aa. Attualmente l’età media è intorno ai 51 aa.
Si parla si menopausa precoce (o insufficienza ovarica prematura) se avviene prima dei 40 aa.
La menopausa iatrogena è invece determinata dalla rimozione delle ovaie, da radioterapia o cure mediche chemioterapiche.
Il climaterio è la fase di transizione (più o meno lunga) che precede e segue la menopausa. Comprende la premenopausa, la menopausa e l’inizio della postmenopausa. Questo è un periodo di grandi cambiamenti con importanti effetti sul corpo e sulla mente. Si stima che circa il 50% delle donne soffra di forti disturbi da climaterio.
La premenopausa è la fase che precede la vera e propria menopausa, può durare anche diversi anni (5-7). In questo periodo diminuisce la produzione degli ormoni, (in particolar modo del progesterone), le mestruazioni diventano irregolari, si possono avere cicli anovulatori, cicli mestruali scarsi o al contrario molto abbondanti e lunghi. I sintomi della premenopausa possono essere peggiori della menopausa stessa.
La postmenopausa è la fase che ha inizio un anno dopo l’ultimo ciclo mestruale.
Cambiamenti fisici e psicologici
La menopausa è una fase normale nella vita di ogni donna, ma in questo periodo avvengono importanti e numerosi cambiamenti fisici, psichici, relazionali e sociali che possono variare da una donna all’altra.
Nella premenopausa e nella menopausa diminuisce progressivamente la produzione ormonale, inizialmente cala il progesterone creando una condizione di dominanza estrogenica. Successivamente diminuisce anche il livello di estrogeni e androgeni.
A causa del crollo ormonale, (in particolare degli estrogeni), la donna può manifestare dei sintomi neurovegetativi acuti transitori: vampate di calore, sudorazioni notturne, insonnia, cefalea, palpitazioni e svenimenti.
A livello psicologico può manifestare: ansia, irritabilità, disturbi della memoria e della capacità di concentrazione, depressione, alterazioni della libido.
A livello fisico:
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Atrofia vulvo-vaginale: l’epitelio vaginale diventa più sottile, meno elastico e meno vascolarizzato, la vulva si assottiglia. Aumenta la secchezza vaginale e i rapporti sessuali possono diventare dolorosi (dispareunia).
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Diminuisce il glicogeno vaginale fondamentale per la nostra salute vaginale batterica, il pH vaginale si alza (diventa basico) e questo favorisce un maggior rischio di flogosi vaginali e infezioni vescicali (cistiti recidivanti).
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L’epitelio si assottiglia anche a livello dell’uretra e della vescica, diminuisce il tono muscolare perineale e si riducono le fibre elastiche: la minzione può diventare dolorosa, frequente, urgente (impellente). Possono comparire problemi di incontinenza urinaria o prolassi.
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La pelle del corpo si modifica, diventa più sottile, secca e poco elastica.
A livello sessuale:
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Diminuisce il desiderio (anche in conseguenza del dolore che la donna prova durante i rapporti), la reattività clitoridea e la congestione dei genitali (carenza androgenica).
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L’orgasmo può diventare meno intenso e piacevole e/o più difficile da raggiungere.
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La sensibilità cutanea può diminuire con minor responsività agli stimoli.
- Tutto ciò può portare la donna ad evitare l’attività sessuale coitale.
Nel lungo termine si possono presentare problemi di osteoporosi e malattie cardiovascolari.
Cambia anche il “profilo lipidico”: aumenta il colesterolo, (soprattutto LDL), e i trigliceridi. Si modifica il “metabolismo glicidico”: aumenta il rischio di sviluppare il diabete e la quantità del tessuto adiposo che si distribuisce soprattutto sulla zona addominale e sui fianchi.
In generale può peggiorare il senso di benessere psicofisico.
Terapie
La menopausa non è una malattia, ma alcune donne possono avere disturbi importanti che compromettono seriamente la qualità della loro vita. Esistono varie terapie che possono aiutare la donna a ritrovare l’equilibrio perduto, sia fisico che emotivo. E’ importante scegliere una terapia adeguata e personalizzata.
Trattamenti ormonali
Terapia ormonale sostitutiva sistemica: utilizza ormoni, (estrogeni, progestinici o entrambi), assunti per via sistemica (pillola o cerotto transdermico) che vanno a sostituire quelli che il corpo non produce più. È indispensabile nel caso in cui la donna lamenti una sintomatologia importante, valutando i possibili effetti collaterali e personalizzando il trattamento.
Terapia ormonale topica vaginale: in questo caso gli ormoni vengono applicati direttamente in vagina o a livello vulvare attraverso diverse formulazioni (gel/spray/crema/ovuli).
Ormoni bioidentici: da qualche tempo sta prendendo piede anche in Italia l’utilizzo di ormoni estratti da piante. Questi hanno una struttura biochimica identica a quella dei ormoni prodotti dal nostro corpo. Le loro combinazioni possono essere personalizzate in base all’esigenza della singola donna e della sua problematica. Sono formulati da un medico che li prescrive e prodotti da una farmacia galenica.
La terapia ormonale (sistemica, topica, ormoni bioidentici) deve essere valutata e prescritta da ginecologi o medici specializzati.
Riabilitazione pelvica
La riabilitazione pelvica è una terapia conservativa che può essere di grande aiuto alla donna in menopausa, soprattutto per quanto riguarda la sindrome genitourinaria (l’insieme dei sintomi vulvo-vaginali, minzionali e sessuali).
Per impostare un programma terapeutico personalizzato, è importante eseguire un’attenta valutazione individuale.
La riabilitazione potrà essere utile nel caso in cui la muscolatura pelvica sia debole (ipotonica), ma anche, nel caso contrario, rigida e contratta (ipertonica). In entrambe le condizioni i muscoli sono disfunzionali e non permettono il corretto svolgimento delle funzioni fisiologiche dell’area pelvica (minzione, defecazione, sessualità, statica pelvica).
Durante le sedute in studio la donna prende consapevolezza dei propri muscoli pelvici, del loro corretto funzionamento e delle loro disfunzioni.
Nel caso in cui i muscoli siano ipotonici (deboli) si lavorerà sul recupero del tono e della resistenza.
Verranno insegnati e proposti semplici esercizi per la muscolatura pelvica che, una volta appresi, dovranno essere eseguiti in qualsiasi momento della vita quotidiana. È fondamentale il lavoro domiciliare quotidiano, affinché la donna mantenga la tonicità e la resistenza muscolare recuperate.
Nella donna in menopausa mi capita frequentemente di riscontrare anche un’iperattività dei muscoli pelvici. In questa condizione la muscolatura è in uno stato di costante rigidità muscolare e non è in grado di contrarsi efficacemente e nemmeno di rilassarsi. L’aumento del tono muscolare inoltre può favorire la comparsa di punti dolenti (Trigger point) all’interno delle sue fasce muscolari, dando così origine ad un circolo vizioso nel quale dolore e tensione si alimentano a vicenda.
A lungo andare questa condizione può portare all’insorgenza di una condizione dolorosa cronica (che perdura per più di 3-6 mesi) chiamata vulvodinia.
Questa patologia è caratterizzata dal coinvolgimento delle strutture nervose e muscolari dell’area pelvica e si manifesta con dolore/bruciore diffuso a livello della vulva o a tutta l’area perineale, dolore ai rapporti, e disturbi che coinvolgo le funzioni minzionali e defecatorie.
Nel caso in cui i muscoli siano iperattivi, l’obiettivo iniziale sarà il rilassamento dei muscoli pelvici e l’inattivazione dei trigger points presenti, attraverso specifiche tecniche di terapia manuale. Successivamente si potrà procedere al recupero del tono e della resistenza della muscolatura pelvica.
Il trattamento può essere integrato con l’utilizzo di terapie strumentali, quali il Biofeedback e/o la Stimolazione Elettrica Funzionale.
Si potrà insegnare alla donna la corretta esecuzione dell’automassaggio vulvare e vaginale per mantenere l’irrorazione, l’elasticità e la tonicità di quest’area.
Prima della ripresa dei rapporti, se la donna si è astenuta a lungo (a causa della dispareunia), si potranno consigliare i dilatatori vaginali, istruendola in studio al loro corretto utilizzo.
Consigli
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Previeni le problematiche pelviche partecipando a corsi sulla consapevolezza e tonificazione perineale.
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Richiedi il parere di un/a ginecologo/a ai primi sintomi della sindrome genito-urinaria sopra descritta.
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Consulta specialisti esperti di disfunzioni pelviche ai primi sintomi di incontinenza urinaria, fecale, prolasso, dolore ai rapporti, ect.
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Pratica regolare attività fisica, evitando l’ipersollecitazione delle strutture muscolari e articolari e tutte le attività che potrebbero avere un alto impatto sulle strutture perineali, peggiorando le problematiche pelviche (prolassi, incontinenza urinaria, etc). vedi Ginnastica addominale ipopressiva.
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Salvaguarda l’ambiente vaginale, (mantenendo il pH vaginale acido), utilizzando prebiotici e probiotici. Utilizza biancheria di cotone bianca e non indossarla quando ciò sia possibile (in casa, la notte). Per l’igiene intima utilizza acqua o un detergente naturale non aggressivo.
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Applica prodotti a base di acido ialuronico, in grado di riparare le mucose atrofiche, massaggiando l’area vulvare e vaginale per aumentarne l’irrorazione, elasticità e la tonicità.
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Utilizzare sempre un lubrificante durante i rapporti, scegliendo preferibilmente prodotti che aderiscano alle pareti vaginali e non si asciughino.
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Mantieniti sessualmente attiva anche con la masturbazione, questo permetterà ai tessuti vulvo-vaginali di rimanere irrorati e manterrà attivo il desiderio sessuale.
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Nell’attività sessuale con il partner, dai più spazio ai preliminari e alla sessualità extracoitale.
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In caso di disturbi sessuali rivolgiti ad professionista (sessuologo/consulente sessuale).
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Bevi almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno e limitare l’assunzione di caffè e tè. Non fumare.
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Segui un regime dietetico controllato e assumi integratori consigliati da specialisti del settore (dietologi, dietisti o nutrizionisti).
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Pratica attività rilassanti (tecniche di respirazione, yoga, thai chi, camminate all’aria aperta) e coltiva le tue passioni/interessi.
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L’agopuntura, la fitoterapia, l’omeopatia sono terapie non invasive che potrebbero darti beneficio nel caso in cui i tuoi sintomi siano più lievi.
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Accetta i cambiamenti del tuo corpo, facendoti aiutare da uno specialista (psicologo/psicoterapeuta/counselor) se necessario.